Nel testo definitivo della Manovra 2023 è stato eliminato l’aumento della tassa sulla fortuna ipotizzato nella bozza di novembre. 

In una prima bozza della Manovra 2023, il Governo Meloni aveva inserito l’ipotesi di aumento della tassa sulla fortuna, ma nel testo definitivo approvato e pubblicato in gazzetta ufficiale il 29 dicembre 2022 non c’è più traccia della misura sulle scommesse.

La misura avrebbe dovuto prevedere un incremento del prelievo sulla tassa delle vincite, nello specifico del 20-25% sulle vincite delle Lotterie, se superiori a 500 euro.

Una misura utile a rimpinguare le casse dello Stato, gravate dall’enorme sbilanciamento delle risorse impiegate per calmierare le bollette di gas e luce e il costo del carburante, ma che avrebbe portato a uno scompenso nel sistema di tassazione di alcuni giochi, rendendo il prodotto antieconomico e andando a favorire le piattaforme senza licenza a discapito di quelle regolari.

Tale provvedimento non è passato nella Legge di Bilancio 2023, nella quale ci si è focalizzati su altri punti, come l’ampliamento del bonus bollette, la Flat Tax, il taglio al cuneo fiscale, la riforma delle pensioni e così via (ecco il testo integrale della Manovra 2023).

Per quanto concerne il settore ludico, la Legge di Bilancio 2023, entrata in vigore il 1 gennaio del nuovo anno, ha confermato la proroga a titolo oneroso fino al 31 dicembre 2024 delle:

  • concessioni per la raccolta del gioco del Bingo in scadenza il 31 marzo 2023;
  • concessioni di realizzazione e conduzione delle reti di gestione telematica del gioco mediante apparecchi da divertimento e intrattenimento in scadenza il 29 giugno 2023;
  • concessioni per la raccolta delle scommesse su eventi sportivi, anche ippici e non sportivi (compresi gli eventi virtuali), in scadenza il 30 giugno 2024.

Inoltre, nella Manovra 2023 è stato disposto un incremento del 15% del corrispettivo una tantum versato dai concessionari interessati.

Insomma, per adesso la tempesta è scongiurata, ma gli occhi del settore ludico continuano a monitorare il lavoro del governo per preservare il micro-sistema economico e le opportunità di vincita per i giocatori.

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