La storia dell’Ippica affonda le proprie radici all’alba dei tempi: ripercorriamo l’evoluzione della disciplina e delle scommesse ippiche.

L’Ippica – Gli esordi

Già più di 2000 anni fa si svolgevano gare di corse equine con bighe e quadrighe.

In particolare, a Roma e Bisanzio (l’odierna Istanbul) erano stati edificati degli stadi appositamente per queste amatissime competizioni: il Circo Massimo e l’ippodromo di Costantinopoli.

Questo sport era talmente seguito da dare adito a delle vere e proprie tifoserie, dotate di una struttura organizzativa interna e di un peso socio-politico. Col tempo, iniziò a diffondersi anche la pratica di scommettere sulle corse di giornata, rivolgendosi a bagarini e botteghe che affollavano i dintorni dell’arena.

Secondo testimonianze autorevoli dell’epoca, a Roma questo tipo di corse si tenne fin oltre la caduta dell’Impero d’Occidente (476 d.C.), l’ultima sarebbe stata disputata nel 549; mentre, nell’Impero d’Oriente, sopravvissero ancora per molto, almeno fino al 1204, interrotte solo dalla conquista veneziana.

L’evoluzione dell’Ippica e delle scommesse 

Nel corso del Medioevo, le gare d’ippica iniziarono a valicare i confini chiusi di arene e ippodromi per dare luogo a spettacolini vari, come palii e corse dei Barberi.

I palii si trasformarono in vere e proprie sfide tra entità territoriali contigue organizzate in diverse tipologie: alla lunga (sfruttando l’estensione delle strade in città) o alla tonda, anche detta al giro (posizionando il percorso nelle zone perimetrali di grandi piazze).

Uno degli esempi più classici appartenenti al secondo tipo è il celeberrimo Palio di Siena, nato definitivamente nel 1656. Di certo non il più antico dei palii, dal momento che il primato spetta invece al Palio di Asti, risalente al 1200.

La culla dell’ippica moderna è però senz’ombra di dubbio la Gran Bretagna. Tra il 1680 e il 1740, nell’isolotto al di là della Manica si diffuse l’allevamento di tre qualità di stalloni, discendenti da esemplari turchi, arabi e berberi.

Si creò così uno standard, ovvero il purosangue inglese, divenuto poi la cavalcatura più in voga tra i fantini.

Nel frattempo, nascevano competizioni destinate a diventare leggendarie, come l’Epsom Derby o l’Epsom Oaks (1776), e l’Ippica si dotava di veri e propri regolamenti, distinguendo le svariate modalità di contesa (trotto, galoppo).

In Italia l’Ippica tornò in auge tra il 1700 e il 1800, sull’onda lunga del successo raccolto dalla disciplina nei paesi del nord.

Anche la forma delle scommesse relative all’ippica andava modificandosi col passare degli anni: dall’antico ricorso all’allibratore, si passò al più oggettivo e superpartes totalizzatore. Il famoso Tototip, per dirlo all’italiana.

Qual era la differenza principale tra allibratore e totalizzatore? 

La quota dell’eventuale vincita non era più fissa, bensì variava a seconda del numero di scommettitori che selezionavano un determinato contendente. Maggiore era il numero dei consensi, minore era la cifra della possibile vittoria. Ciò preservava gli organizzatori degli eventi da numerosi rischi e pericoli, ma non deponeva a favore degli scommettitori.

Il mondo delle scommesse legate alle corse ippiche, difatti, non era per nulla sicuro: non esisteva la certezza di ricevere il pagamento della somma pattuita al termine degli eventi e, qualora invece ciò fosse avvenuto, circolare nei pressi degli stadi con grandi quantitativi di denaro contante attirava gli occhi indiscreti di rapinatori e truffatori.

L’Ippica e le scommesse oggi 

Lo sviluppo tecnologico non poteva non rivoluzionare anche il cosmo delle scommesse ippiche.

Oggi scommettere sulle corse è molto più semplice e immediato rispetto al passato. Infatti, il betting può avvenire comodamente online, su siti e applicazioni dedicate, capaci di distribuire le vincite tramite canali digitali appositi, senza dover mettere in circolazione ulteriori banconote.

Gli scommettitori possono scegliere la modalità di scommessa – a quota fissa, con totalizzatore, nazionale – e pronosticare esiti di gare anche molto distanti, sia a livello temporale che spaziale.

Inoltre, regolamenti e informazioni sono facilmente accessibili in rete: basta un clic per conoscere tutto ciò che c’è da sapere sulla disciplina dell’ippica e sul sistema delle scommesse.